The International Propeller Club Port of Trieste

The International Propeller Club Port of Trieste

set 25

News dai Soci

Un mare di plastica: Inquinamento delle acque, conseguenze sulla catena alimentare umana e sulle rotte marittime

Meeting conviviale del Propeller Club Port of Trieste

Riportata all’attenzione della cronaca da recenti servizi giornalistici e studi scientifici, la questione dell'inquinamento marino causata dalla plastica e soprattutto delle conseguenze sulla catena alimentare umana sembra ormai assumere le caratteristiche di una catastrofe annunciata.

I dati relativi alla produzione di plastica sono inquietanti: ogni anno sul pianeta ne vengono prodotte circa 300 milioni di tonnellate e il 40% viene utilizzato una volta soltanto, talvolta per pochi minuti, e poi eliminato. Ma la plastica resta nell’ambiente per secoli: uno studio ha calcolato che dagli anni '50 ad oggi sono stati prodotti in tutto il mondo oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica.

Orb Media, organizzazione no profit americana, ha recentemente condotto ulteriori studi in materia fotografando una situazione decisamente preoccupante, sia per quanto riguarda l'inquinamento da plastica dell'acqua potabile (in tutti i cinque continenti), sia per i meccanismi che inducono i pesci a nutrirsi della plastica gettata in mare.

Secondo la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l'agenzia meteo degli Stati Uniti, i pesci vengono attratti dalle microplastiche perché la patina di alghe e materiale biologico che avvolge i detriti nel mare replicano l'odore del cibo del quale si nutrono in natura. Le conseguenze sugli essere umani che mangiano il pesce e che bevono l'acqua contaminata non sono ancora chiare, anche se è già noto che i resti delle plastiche assorbono sostanze chimiche nocive dall'ambiente marino e le rilasciano quando consumate da pesci e mammiferi.

Anche se il Mar Mediterraneo risulta tra i meno inquinati, la mappa della distribuzione delle microplastiche nelle acque del pianeta non lascia spazio a grossi dubbi, con l'Oceano Pacifico settentrionale in testa a questa classifica.

Le “isole di plastica” delle quali si parla e attorno alle quali restano da verificare teorie e numeri, raccontano di superfici di detriti larghe quanto l'Inghilterra e forse anche di più, tanto da essere note alle navi commerciali che talvolta deviano le proprie rotte per evitarle.

Come sempre sarà l’Umanità ad essere protagonista e responsabile del proprio destino: cosa si può e si deve fare per risolvere questi gravi problemi? Di tutto ciò si parlerà durante la conviviale del Propeller dal titolo:

“UN MARE DI PLASTICA: INQUINAMENTO DELLE ACQUE,
    CONSEGUENZE SULLA CATENA ALIMENTARE UMANA
                                                         E SULLE ROTTE MARITTIME”.

Relatori dell’incontro saranno:

 Maria Cristina Pedicchio Presidente Ist. Naz.le di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale,
Paola Del Negro Direttore sez. di Oceanografia di OGS,
Roberto Gasparetto Direttore Generale AcegasApsAmga,
Mario Carobolante Presidente Collegio Capitani di Trieste.

Moderatore dell’incontro il giornalista Riccardo CORETTI.


L’appuntamento, Lunedì 25 Settembre alle ore 18.30, è all’Hotel Greif Maria Theresia in Viale Miramare, 

per informazioni: propellerclubts@gmail.com