IX Convention Nazionale. 19-20 Settembre 2003 - MONFALCONE

IX Convention Nazionale. 19-20 Settembre 2003 - MONFALCONE

mag 17

Conventions

IL MEDITERRANEO DELLE MERAVIGLIE: PROBLEMI E PROSPETTIVE La città delle navi da crociera

Il Mediterraneo come teatro di traffici marittimi, ma anche come ambiente da salvaguardare e come scenario di contese, tensioni, improvvisi riavvicinamenti, è stato il tema centrale della 9° Convention nazionale del The International Propeller Clubs, Associazione internazionale che si propone la diffusione della cultura marittima.

            Organizzata magistralmente dal Propeller Club – Port of Monfalcone, la manifestazione, svoltasi sull’arco di tre giorni dal 18 al 20 settembre 2003, ha avuto il suo punto nodale nell’intensa giornata di studio e di dibattito sul tema prescelto, svoltasi nella modernissima quanto funzionale sala del Teatro Comunale della “Città dei Cantieri”.

            Dopo i discorsi di saluto tenuti rispettivamente dai rappresentanti della Regione Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Gorizia, e dal Sindaco di Monfalcone (al quale va dato atto dell’intelligente comprensione e, quindi, del forte appoggio concesso alla manifestazione), la tematica del convegno è stata sinteticamente presentata dal presidente nazionale Comm. Mariano Maresca, e dal presidente del Club organizzatore, Ing. Pierluigi Longo. Un ampio intervento introduttivo è stato poi pronunciato dal Dr. Pasquale De Candia, al quale il Club organizzatore aveva affidato la responsabilità della gestione generale dell’evento.

            Ha quindi avuto inizio lo svolgimento delle cinque relazioni di base, affidate ad oratori di grosso spessore e di rinomanza internazionale. Fungeva da moderatore l’Ammiraglio Renato Ferraro.

            L’Avvocato Umberto Masucci, presidente della Federazione mondiale degli agenti marittimi, ha trattato con ampiezza d’informazione e ricchezza di dati significativi (ma senza alcuna farragine espositiva) l’evolvere dei traffici intramediterrannei, con particolare riguardo a quelli veloci, resi oggi possibili da unità navali ad elevatissima tecnologia, che consente loro d’imporsi quali validi concorrenti, quando geograficamente possibile, riguardo ai traffici su gomma, una cui ulteriore crescita galoppante va esorcizzata in quanto causa di sinistrosità, danno ecologico ed autoffocamento.

            I rimedi apprestati a livello internazionale per la difesa dell’ambiente marino del nostro bacino sono stati presentati dall’Ammiraglio Roberto Patruno, l’ufficiale della Guardia Costiera italiana direttore del REMPEC di Malta, Centro regionale di risposta alle emergenze ecologiche, facente capo all’IMO (Organizzazione marittima internazionale) e all’UNEP (Programma ambientale delle Nazioni Unite).

            Lo sviluppo trionfale del turismo crocieristico ha riportato sui mari le grandi navi passeggeri dopo un periodo di eclissi che era sembrato un definitivo tramonto. Sempre più belle, grandi, comode, veloci, la nuova stagione di questi gioielli della tecnologia e dell’architettura navale ha rivitalizzato la grande tradizione cantieristica italiana, e monfalconese in particolare, riguadagnando al nostro Paese un indiscusso primato mondiale; ma ha anche sviluppato un’economia ed una cultura turistica che non secondari effetti produce nell’avvicinamento dei popoli. Questi temi sono stati trattati con piena padronanza dall’Ingegner Roberto Martinoli, delle Carnival Cruise Lines, oggi leader mondiale del settore.

            La sessione pomeridiana ha aperto un’ampia prospettiva panoramica sulle grandi e complicate questioni giuridiche e politiche che investono il nostro mare.

            Umberto Leanza, luminare del diritto internazionale di prestigio mondiale, per molti anni Capo del Servizio del contenzioso diplomatico del nostro Ministero degli Affari Esteri, ha trattato ampiamente il tema “Il Mediterraneo guardato dal giurista: rivendicazioni sugli spazi acquei e sui fondali, accordi, tensioni, controversie, giustizia internazionale”: un quadro evidentemente delicato quanto complicato, che però l’oratore ha saputo – come del resto ben sanno le generazioni di studenti e studiosi da lui allevati – rendere in termini a chiunque comprensibili, anche con esemplificazioni pittoresche e commenti talvolta spassosamente salaci.

Infine, lo scenario strategico: le peculiarità del bacino mediterraneo – angusto, dalle coste densamente antropizzate, e sul quale si affacciano numerosi Paesi di orientamento politico, tradizioni culturali e religiose, risorse economiche profondamente differenziate – rende la convivenza tra i suoi popoli rivieraschi un autentico prodigio di equilibri ed accomodamenti, in una dinamica che specie dopo la fine del bipolarismo presenta variazioni ed accelerazioni inedite, e spesso indecifrabili ed imprevedibili. Questa  massa magmatica in ebollizione è stata analizzata da Carlo Jean, una delle migliori menti uscite dalle nostre Forze Armate, oggi titolare della cattedra di geopolitica della LUISS.

E’ seguito un serrato e vivace dibattito al quale hanno preso parte numerosi esponenti del pubblico.

Alla parte propriamente convegnistica ha fatto corona una serie di manifestazioni turistico-culturali e conviviali, che hanno consentito ai numerosi convenuti di conoscere le bellezze spesso poco conosciute della “Bisiacaria” (come viene chiamata la provincia di Gorizia, perché posta tra due fiumi, il Timavo e l’Isonzo), con le imponenti memorie monumentali di Grado ed Aquileia, l’ambiente unico delle doline del Carso e – non meno apprezzabili ed apprezzate – le leccornie delle cucine tipiche della zona, sia quella marinara della costa che quella alpestre carsolina, accompagnate da vini che non è esagerato definire preziosi.