Associazione Culturale che promuove l'incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri e aerei
ott 18
News dalla Stampa
Porto di Livorno 2000
Riunione del Propeller club di Livorno di Renato Roffi LIVORNO Vuoi per le vicende che hanno coinvolto recentemente la società Porto di Livorno 2000, vuoi per l’annunciata presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, ultimo epigono della casa reale più antica d’Europa, ospite personale del socio Federico Barbera, la riunione del Propeller club di Livorno svoltasi lunedì sera, ha registrato l’affluenza delle grandi occasioni, una presenza rinforzata anche dal fatto che il meeting era stato organizzato in concorso con il Wista international, il club service che riunisce i vertici dell’imprenditoria marittima e portuale al femminile. Primo relatore della ricca serata, animata con il tratto che gli è abituale dal presidente del Propeller, Francesco Ruffini, è stato il dott. Guido Asti, amministratore unico della Porto di Livorno 2000, l’azienda che dal 1996 è preposta alla gestione e alla promozione del traffico dei traghetti e delle navi da crociera. «La società, che dà lavoro stabile a 55 persone, oltre ad un certo numero di stagionali e addetti al facchinaggio e alla sicurezza conto terzi - ha spiegato Asti - chiuderà l’anno in corso con un risultato economico molto positivo. La Porto 2000 opera prevalentemente su aree ottenute in proprietà dalla Cciaa e su aree in concessione gestendo alcune banchine, un terminal marittimo passeggeri e un terminal crociere che, da quest’anno si configura come capolinea per una importante compagnia. Purtroppo - ha detto - i nostri terminal possono accogliere solo navi fino a 250 metri di lunghezza, una misura che, al presente, viene sempre più spesso superata (diverse unità raggiungono i 340 metri), così siamo costretti a rivolgerci ai concessionari di altri accosti più squisitamente commerciali, con tutti i disagi e i gravami, anche economici, che ne conseguono. Il fatto concreto, comunque, rimane la crescita vertiginosa di tale tipo di traffici, basti pensare che, solo nel 2001, Livorno registrava 221 attracchi di navi da crociera con 263 mila passeggeri mentre oggi il numero degli attracchi è salito a circa 500, con 705 mila passeggeri ed è oltremodo importante riflettere sul fatto che più o meno, un terzo di questi rimane in città con il personale di bordo, portando ossigeno alla asfittica economia locale. Per il prossimo anno - ha anticipato l’amministratore di Porto 2000 - si prevede un incremento compreso fra l’8 e il 10%, con due nuove compagnie e ben otto scali di navi lunghe 340 metri alle quali, non senza difficoltà siamo riusciti ad assicurare gli ormeggi. In alcune giornate (circa 21 in un anno) lo scalo labronico ospita contemporaneamente addirittura 7 navi i da crociera ed è sempre meno infrequente trovare in porto 5 o 6 grandi unità. A differenza di quanto accadeva fino a non molto tempo fa, oggi l’attività crocieristica viene diluita praticamente durante l’arco dell’intero anno e non si concentra più solo nei mesi che vanno da Giugno a Settembre, anzi, sono proprio i mesi di Settembre e Ottobre che sembrano andare per la maggiore. Il Piano operativo triennale dello scalo labronico non ha trascurato di programmare investimenti specifici e Porto 2000 guarda con "trepidante" attesa all’ampliamento da 50 a 70 mt del canale di accesso alla Darsena Toscana, all’ultimazione del molo Italia - che libererebbe anche la banchina attualmente occupata dalle merci rinfuse - e, sopra tutto, all’esecuzione dei dragaggi, che sembrano essere finalmente in dirittura d’arrivo (per le grandi unità passeggeri sarebbe sufficiente una profondità di 10 mt). Dopo un breve saluto di M. Gloria Giani, presidente nazionale Wista, è stata la volta del presidente del gruppo Cemar, Sergio Sanesi, che, da esperto di rilevazioni statistiche qual è, ha riferito che il nostro Paese costituisce la prima mèta crocieristica d’Europa, con un attivo di 8 milioni e 250 mila passeggeri previsti per il 2008, un incremento pari ad un buon 10,45%. «I 55 porti italiani di scalo per le crociere - ha detto - sono toccati attualmente da 4415 accosti annui effettuati da 131 navi appartenenti a 51 delle compagnie più prestigiose del globo, una media di 1813 passeggeri per unità (circolano navi con 3500 passeggeri e 1200 persone di equipaggio), vale a dire quattro volte più di 10 anni fa. Per avere un’idea del fatturato, si pensi che i primi quattro scali crocieristici d’Italia (Civitavecchia, Napoli, Venezia, e Livorno, seguiti da Savona, Genova …), accolgono, da soli, il 54% del totale, una percentuale che, nel 2008, salirà al 63,1%. Il problema che va presentandosi con maggiore evidenza è che, per costruire una grande nave da crociera, con tutte le difficoltà che questo implica in termini di specializzazione e di tecnologia avanzata, occorrono un paio d’anni e i porti non riescono a tenere il passo nell’adeguare le proprie strutture al galoppo del gigantismo navale». Prima di avviare la parte conviviale della riunione, dopo la consueta consegna dei ricordi del club ai relatori, il rampollo di casa Savoia ha ricevuto dalle mani della signora Ruffini, gentile consorte del presidente del Propeller, un ritratto a olio di pregevole fattura raffigurante la regina Elena.
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