Associazione Culturale che promuove l'incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri e aerei
dic 12
News dalla Stampa
30 anni di Propeller Club Port of Leghorn
Propeller Club Livorno Renato Roffi LIVORNO Trent’anni, niente e moltissimo. Assai meno di un batter di ciglio di fronte alla storia, un spazio di tempo lunghissimo, se, invece, il parametro è quello di un’esistenza umana, un periodo significativo anche per l’attività di un club di servizio, quale è il Propeller club di Livorno, costituito nel 1978, sull’esempio dei precedenti di Genova, Milano, Napoli e Venezia, da un nucleo di soci fondatori: Guido Algranti, Roberto Altiero, Melchior Bournique, Giuseppe Brogi, Mauro Cantagalli, Mario Castaldi, Giuliano Corsini, Arrigo Fiz e Sergio Giani. «Un mondo cronologicamente abbastanza vicino e, pur tuttavia, tanto lontano» ha osservato il presidente in carica, dott. Francesco Ruffini, nel presentare in Camera di Commercio un volume in ricordo del primo trentennio di attività del sodalizio. Trent’anni fa - ha spiegato Ruffini - il porto livornese si imponeva da protagonista sugli scenari europei e Mediterranei, non esistevano i terminalisti, le banchine erano tutte pubbliche, in rada si potevano vedere decine di navi in attesa di entrare e l’Autorità marittima era costretta a disporre turni di lavoro continuativi per smaltire il traffico. Oggi l’espansione del trasporto containerizzato sembra avere, in qualche modo, livellato un po’ tutto, si è avuta una esplosione dell’intermodalità e nel panorama dello shipping mondiale brillano stelle sempre nuove. «Di fronte a tutto ciò, lo scalo marittimo di Livorno, per il quale - ha detto in tono beneaugurate il presidente Ruffini - il 2007 dovrà essere considerato un “punto di ripartenza”, si è evoluto esaltando le sue caratteristiche di porto polivalente e polifunzionale, una caratteristica che lo rende appetibile ai prodotti alimentari come a quelli forestali, ai contenitori come al traffico delle navi da crociera..., una realtà, insomma, con le sue diverse sfaccettature che ne costituiscono la ricchezza e la forza di fronte al correre vertiginoso delle moderne tecnologie di trasporto e ad una concorrenza sempre più agguerrita e diffusa». Prima di festeggiare con un brindisi il trentesimo compleanno del prestigioso sodalizio, il presidente della Cciaa, Roberto Nardi, ha donato una targa ricordo ai presidenti che si sono avvicendati fino ad oggi: Enrico Vincenzini (ritirata dalla moglie), Sergio Giani, Giuliano Corsini, Amerigo Cafferata e Giovanni La Letta. Il Propeller club, nato per promuovere ed appoggiare le attività marittime e migliorare le relazioni umane e i rapporti internazionali, deve la sua fondazione all’iniziativa di un ristretto gruppo di imprenditori marittimi di New York che, verso la fine del 1922, cominciarono ad incontrarsi a colazione per discutere e, possibilmente, risolvere problemi di interesse comune relativi al trasporto di merci e persone via mare. I clubs dell’elica si diffusero rapidamente negli Usa e nel mondo giungendo in Italia una decina d’anni dopo quando, a Genova fu fondato il primo Propeller del nostro Paese.
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