Associazione Culturale che promuove l'incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri e aerei
gen 09
News dalla Stampa
Intervento del Presidente Massimo Bernardo
Natale 2007 – CHARTER NIGHT
Signore, Signori, gentilissimi ospiti,
questa è la serata degli auguri ma anche di bilanci consuntivi e di quelli preventivi.
Non posso però in questa circostanza non ricordare la recentissima scomparsa di un nostro autorevole socio: il grande ufficiale Piergiorgio Fornezza che voi tutti avete conosciuto e che ci ha lasciato, perché questo è il nostro più bel ricordo, un raro esempio di rettitudine morale, di onestà intellettuale, dimodestia, di profonda umanità e di grande attaccamento al lavoro. Fornezza,come tutti noi, amava il suo porto ed oggi il Propeller Club di Venezia lo vuole salutare con un caloroso applauso. Grazie Piergiorgio per averci dato l’opportunità di apprezzarti nel lavoro e come amico.
Lo scorso anno, all’hotel Danieli, vi annunciai le linee guida che il Propeller di Venezia avrebbe adottato per dare al porto di Venezia e a tutta la costa adriatica una maggiore visibilità all’interno di quel processo di cambiamento in atto che contraddistingue,dall’inizio del terzo millennio, l’economia mondiale. Si è intensificato l’interscambio commerciale a livello mondiale, si stanno riprogettando e realizzando nuove infrastrutture portuali, si stanno costruendo nuove linee ferroviarie e nuove strade per velocizzare il trasporto, si costruiscono nuove, potenti piattaforme logistiche nel nostro Mediterraneo, si punta con decisione e con pesanti investimenti sulla logistica integrata per raggiungere sempre più alti livelli di competitività.
E a Venezia , che cosa è cambiato nel giro di quest’anno ?
Voi tutti ben conoscete il lavoro che il nostro Club ha portato avanti a livello nazionale , sapete anche quanto ci sia costato mantenere indenne da pressioni più o meno audaci , anche se per fortuna solo verbali, l’integrità del nostro Sodalizio che, anzi, ha riscoperto al suo interno tutta la forza dell’Amicizia tra i soci nel sostenere il nostro comune obiettivo: traffici e navi , cioè spedizionieri, agenti marittimi, autotrasportatori, terminalisti ecc. se in piena armonia con gli enti pubblici locali,con la Dogana, con l’Autorità Marittima e con la stessa Autorità Portuale, fanno la fortuna di un porto e dell’intera economia del Paese altrimenti, signori miei, se questo non accadesse è ben difficile che riesca l’impresa, lavorando a compartimenti stagni o peggio assumendo, da una parte, atteggiamenti di sudditanza nei riguardi degli enti preposti allo sviluppo delle infrastrutture, dall’altra, comportamenti che, a volte, sono stati definiti , arroganti.
Il nostro Club , al di sopra degli interessi di ogni parte imprenditoriale ed istituzionale, per certi aspetti, si è dimostrato, con il supporto delle
In questo contesto non posso sottacere il fatto che sono molto dispiaciuto per aver tutti noi subito la costante assenza di uno dei nostri più diretti interlocutori, il presidente dell’Autorità Portuale , dimessosi senza motivazioni nel corso dell’anno. Probabilmente non ha ritenuto interessante il lavoro e l’impegno di tutti noi perché il porto di Venezia divenisse, soprattutto culturalmente, una struttura di interesse internazionale con nuove idee, con nuovi progetti e con una nuova funzione in questo Mediterraneo orientale che è oggi al centro degli interessi politici ed economici della nuova Europa!
Le nostre idee hanno, comunque, travalicato con successo i discutibili e, vista la sempre più agguerrita competizione internazionale, i forse anacronistici “obiettivi ” del Palazzo.
Grazie ad un’attenta e puntuale azione mediatica, hanno raggiunto sedi decisionali sensibilizzando ministeri, enti locali, federazioni e associazioni al punto che oggi le nostre proposte si sono concretizzate in disegni di legge e finanziamenti mirati per poter dare all’economia marittima e alle sue strutture dirette ed indotte , il giusto ruolo nell’economia nazionale.
C’è tuttavia ancor molto da fare.
Il nostro anno sociale, appena cominciato nell’ottobre scorso, ha già aperto un grande dibattito prima col Corpo consolare per l’internazionalizzazione del porto, poi con il vicesindaco di Venezia Michele Vianello, per l’espansione del porto commerciale e passeggeri ma anche per la ricerca di nuove economie di scala nella gestione della portualità lagunare con il vicino porto di Chioggia e con gli altri porti dell’alto Adriatico. E poiché sono convinto che noi tutti riteniamo che il porto non dev’ essere mai il retrobottega della politica, ma un trasparente propulsore economico che negli operatori ha il suo principale motore, i nostri prossimi passi saranno certamente più complessi anche in vista della nuova presidenza dell’Autorità Portuale di Venezia che da parte nostra sarà oggetto di attento monitoraggio perché navi e traffici trovino le condizioni ottimali e sempre più competitive per poter operare.
Col porto anche l’aeroporto e l’interporto nella loro comune , complessa fase di espansione, saranno, nei nostri prossimi meetings , gli interlocutori privilegiati per farci capire se sarà ancora possibile e se sì, per quanto tempo, poter continuare ad affermare che la nostra area rappresenta il cuore del nord est , la porta dell’Europa sud orientale o il “gate” marittimo privilegiato dell’intera pianura padana.
Insomma, sarà un’attenta e costante verifica per non fare solo chiacchiere ma che ci consentirà anche di poter rilanciare, a livello sistemico, quell’ economia marittima e trasportistica che oggi identifica voi tutti come i veri protagonisti del suo sviluppo.
Tutti voi , con le vostre aziende, con le vostre famiglie , rappresentate gran parte del “core business” della parte produttiva del porto, cioè di quella grande forza che con navi e traffici può determinare nel sistema trasportistico le linee guida e le condizioni del possibile, auspicato sviluppo. Sono sempre più convinto che sia arrivato il momento di proporre un confronto aperto con chi sarà il protagonista della nuova stagione che presto, con la nuova presidenza, si aprirà per il nostro porto, ma se ci limitassimo ad attendere passivamente i nomi della prossima terna potremmo aver perso del tempo prezioso. Se invece la vostra voce giungesse unanime e in tempo utile a chi dovrà esprimere quei nomi, allora, credetemi, potrebbe essere arrivato il tanto atteso momento per far apprezzare tutta la vostra cultura di impresa e la vostra potenzialità contrattuale, propria cioè di chi, del porto è, a colpi di milioni di euro portati nelle casse dello Stato, il primo fautore del suo successo.
Vorrei concludere ricordandovi un breve, ma ritengo significativo passo del documento che ho personalmente consegnato a Trieste al Viceministro dei Trasporti on. Cesare De Piccoli: “Alla Politica spetterà l’attuazione delle linee guida individuate e proposte dagli operatori di sistema (mi riferivo a quello adriatico), oggi non più considerati singoli imprenditori, ma una nuova, consistente parte attiva di una più complessa filiera trasversale necessariamente interfacciata alle esigenze delle singole realtà produttive. Ciò significa la concreta individuazione di strumenti di politica fiscale ed economica per trovare adeguati incentivi che siano in grado, agevolando nel comparto anche il superamento del nostro nanismo imprenditoriale , di stimolare la nascita di nuove, più organizzate realtà aziendali che siano messe in condizione di poter competere nel mercato internazionale, anche col supporto del sistema bancario e di quello assicurativo, proprio grazie alla forza strutturale della consistente massa critica che saranno in grado di rappresentare”.
In questo momento, quando dalla rotta atlantica si sta sempre più guardando ad oriente , a quella “via della seta” riapparsa dopo secoli con l’esplosione della produzione cinese, riemerge con forza, nella nuova Europa, anche la rotta adriatica. E’ anche per questo che da Venezia, ieri col gentlemen agreement oggi con precise richieste alla classe politica, è scaturito l’appello agli altri club adriatici delle due sponde perché questo mare, i suoi porti e le sue regioni marittime si possano candidare ,stavolta con le “carte in regola” e a pieno titolo, a riprendersi, con nuovi elementi di competitività, quanto storicamente è loro appartenuto.
Questo è il mio augurio, ma credo anche l’auspicio di noi tutti, noi gente di mare, noi uomini e donne del porto, noi tutti veneziani doc che quotidianamente e lealmente si battono per riportare dignità del lavoro, ricchezza e traffici nelle nostre banchine!
Auguri di cuore a tutti, ai nostri autorevoli ospiti, alle vostre famiglie.
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