Comunicato stampa Propeller Port of Leghorn

Comunicato stampa Propeller Port of Leghorn

feb 14

News dalla Stampa

Sicurezza negli Scali

"Sicurezza negli scali"

Renato Roffi
LIVORNO

 La sicurezza dei traffici marittimi internazionali e dei porti preoccupa sempre di più i paesi del mondo così detto occidentale e, dato che la sicurezza in ambito marittimo, nelle sue molteplici e più diverse sfaccettature è, da sempre, prerogativa del Corpo delle Capitanerie di Porto, nessuno meglio dell’amm. Sergio Tamantini, comandante del porto di Livorno e direttore marittimo della Toscana avrebbe potuto illustrare la materia ai soci e agli ospiti del Propeller club livornese lunedì scorso. Prima di introdurre il relatore, il presidente Ruffini ha dato il benvenuto a tre nuovi soci del trentennale sodalizio. Si tratta di Luigi Lorenzoni, figlio di Luciano, imprenditore navalmeccanico, del capo pilota Fiorenzo Milani e del capo gruppo ormeggiatori Lino Capozzi, di cui Ruffini ha sommariamente illustrato il nutritissimo curriculum.
Prendendo come spartiacque l’assalto alle torri gemelle, l’amm. Tamantini ha ricordato come tale evento capitale, verificatosi con l’impiego di mezzi abbastanza ordinari, abbia ottenuto effetti mediatici che a tutt’oggi non si sono ancora esauriti e come l’amministrazione Usa abbia, in tale occasione, attuato un eccezionale, se pur temporaneo, affievolimento dei diritti civili, subordinando la tradizionale libertà americana alle superiori esigenze di sicurezza interna.
«In Europa - ha spiegato - eravamo già in qualche modo abituati a fronteggiare il terrorismo, anche se non in forme tanto estreme, perciò non sono state poste in atto misure particolarmente straordinarie. Se, invece di un paio di aerei di linea - ha detto - fossero state usate navi cariche di micidiali prodotti chimici, magari lanciate contro i porti di New York o Rotterdam…, gli effetti sarebbero stati ancora più devastanti. In seguito a quel tragico 11 Settembre 2001, l’Onu ha impegnato gli Stati membri alla reciproca informazione e, circa due anni dopo i fatti, anche la Ce ha emanato disposizioni generali a cui l’Italia ha aderito rivedendo alcuni principi in tema di territorialità dell’azione penale e di libertà di associazione. La stessa Imo (International marittime organization), ha disposto modifiche alla Solas per la tutela delle navi all’interno dei porti».
Dopo aver tracciato una panoramica degli aventi terroristici che hanno interessato le attività marittime (pochi, in verità), il relatore ha sostenuto la necessità di intraprendere azioni di tutela, sopra tutto riguardo al movimento dei contenitori, per loro stessa natura trasportabili ovunque e con qualunque mezzo, terrestre, aereo navale E’ impossibile - ha osservato - ottenere una piena sicurezza per una tipologia di trasporto così intermodale, ma con l’ausilio degli scanner, con il rafforzamento dell’attività di intelligence, ancora forte dell’esperienza maturata nella guerra fredda, e con la collaborazione stretta fra le diverse forze preposte ai controlli (Guardia Costiera, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Dogane) siamo in grado di ottenere condizioni di sicurezza più che accettabili.
Un aiuto determinante viene anche dalle moderne tecnologie nate per la sicurezza della navigazione in senso stretto, come il Vts (Vessel Trafic Service) e l’Ais (Automatic Identification System), che consente di visualizzare ogni tipo di imbarcazione dotata di un apposito trasmettitore e di seguirne gli spostamenti ottenendone immediatamente ogni dato identificativo, comprese la rotta e la velocità.
Oggi - ha concluso - i porti, che una volta erano aperti pressoché a tutti, stanno adeguando i loro apparati di sicurezza a quelli degli aeroporti, gli scali si specializzano e i terminalisti (a Livorno sono 26) sono chiamati a partecipare direttamente alla sicurezza con la stesura di piani specifici da sottoporre all’approvazione delle autorità deputate. Ciò ha determinato il sorgere e il pullulare di una miriade di ditte “esperte in sicurezza” che affiancano gli operatori nell’adeguamento delle loro aziende ai dettati della legislazione interna ed internazionale emanata sulla materia».
In margine alla relazione dell’amm. Tamantini, il comandante Betti, preposto alla sicurezza nella Capitaneria di Livorno, ha brevemente illustrato la situazione dello scalo labronico e delle imprese che vi operano ricordando che, entro il prossimo Giugno, tutti i piani esistenti dovranno essere sottoposti a revisione; anche per questo - ha detto - sono stati costituiti un comitato consultivo per la sicurezza portuale, presieduto dal Capo di Compartimento marittimo e una conferenza dei servizi per la sicurezza portuale, con funzioni anche deliberative.
Romano di nascita, l’amm. Tamantini ha svolto buona parte del suo servizio nella capitale, nei suoi due anni di permanenza al ministero dell’Ambiente, sono risultati determinanti per la creazione, completamente ex novo il Reparto Ambiente Marino (Ram), operante alle dirette dipendenze del ministro per tutto ciò che riguarda la salvaguardia e la difesa del nostro mare e delle nostre coste.
Raffinato studioso ed apprezzato organizzatore, l’ufficiale, prima di approdare a Livorno, ha servito all’Ufficio Studi e Affari Generali e al primo reparto del Comando Generale del Corpo di appartenenza, allo Stato Maggiore della Marina Militare e, da ultimo ha frequentato il prestigiosissimo Istituto Alti Studi Difesa (Iasd).

Il Messaggero Marittimo del 13 Febbraio 2008