Associazione Culturale che promuove l'incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri e aerei
ott 08
News dalla Stampa
PUNTO FRANCO, A TRIESTE SERVE UN'APPLCAZIONE VERA
SERATA PROPELLER CLUB PORT OF TRIESTE PUNTO FRANCO, A TRIESTE SERVE UN'APPLICAZIONE VERA
Per utilizzare appieno il regime del Punto franco è necessario un regolamento che consenta di
utilizzare le potenzialità di questo strumento fiscale, sia per sfruttare l'area del Porto Vecchio che
per rilanciare le attività del porto industriale.
Di questo si è discusso a Trieste durante l'incontro organizzato dalla sezione locale del
Propeller, che ha visto confrontarsi i due imprenditori Pierluigi Maneschi e Federico Pacorini con
Fulvio Rocco, giudice del Consiglio di Stato. L'occasione per l'appuntamento è stata fornita dalla
nuova linea del Propeller Trieste che, con la recente elezione del presidente Fabrizio Zerbini,
intende promuovere una serie di incontri per stimolare il dibattito sui nodi della portualità ancora da
sciogliere nel territorio di competenza.
Partendo dall'esame della recente sentenza del Tar che ha rigettato il ricorso di Portocittà (attuale
concessionaria del Porto Vecchio di Trieste), esaminando la situazione del Punto Franco, il dibattito
si è presto spostato anche su tematiche di carattere più generale, relative all'intero sistema portuale.
“Ts rappresenta punto di entrata e uscita delle merci per i Paesi dell'Europa interna, il Punto franco è
stato creato proprio per questo fin dal '700, ma finora l'incapacità della classe amministrativa, e non
i politici, ci ha fermati. Bisogna sbloccare la situazione per non avere un Punto franco a metà,
lasciandoci liberi di lavorare”. Così Pierluigi Maneschi, l'imprenditore dello shipping a capo di
Italia Marittima (filiale di Evergreen in Italia), che a Trieste gestisce inoltre – con Trieste marine
Terminal – il Molo VII del Porto con un traffico container in costante aumento.
“Serve un regolamento per applicare il regime di Punto franco”. Questa la soluzione proposta da
Fulvio Rocco, giudice del Consiglio di Stato, che parrebbe poter risolvere sia l'impasse relativo alla
parte vecchia dello scalo (dove tutto è bloccato anche perchè le aree non hanno libero accesso) sia
lo sviluppo di un Porto nuovo particolarmente vocato a rifornire l'Europa centrorientale.
Alla serata è intervenuto anche Federico Pacorini, storico imprenditore triestino che già alla fine
degli anni '90 aveva tentato di realizzare un progetto con l'obiettivo di restituire il Porto Vecchio alla
città.
“Punto Franco e Porto Vecchio non possono più stare assieme – ha sostenuto Pacorini – ed è
impossibile pensare ad esenzioni su Iva e da tasse sul lavoro. Finora la classe dirigente di questa
città, a mi ci metto anch'io, non ha fatto il proprio dovere, la sentenza del Tar sul Porto Vecchio è
una surroga all'intelligenza di questa città”.
Le conclusioni del dibattito, tenuto in una sala con folta partecipazione di pubblico , attenta e pronta
al confronto, sono state dello stesso Fabrizio Zerbini, neopresidente del Propeller triestino. “Ciò che
dobbiamo dare, ai nostri cittadini e agli investitori esteri è la certezza del diritto – ha detto Zerbini –
che, mi pare di aver capito dopo questa interessantissima discussione, ancora non c'è”.
07 dicembre, 2021
12 marzo, 2020
23 aprile, 2018
23 gennaio, 2018
13 novembre, 2017
The International Propeller Clubs
Copyright © The International Propeller Clubs 2014 - P.Iva 80044050104
Design by e-lane