The International Propeller Club Port of Trieste

The International Propeller Club Port of Trieste

nov 13

News dalla Stampa

CITTA' METROPOLITANA UTILE AL PORTO DI TRIESTE, MA SI GUARDA ANCHE ALLA PROVINCIA AUTONOMA E ALLA SINERGIA CON CAPODISTRIA

COMUNICATO STAMPA PROPELLER TRIESTE

Un'area di riferimento per lo sviluppo del Porto e dell'economia sul territorio, ma anche il rischio che si replichino modelli esistenti e che, invece di semplificare, si aumentino gli aspetti burocratici. Tra le proposte anche una sinergia con Capodistria (unico porto della Slovenia) e un'ipotesi di Provincia autonoma per tentare di seguire il modello Amburgo sulle città-porto.
Si è discusso di Città metropolitana in relazione allo sviluppo dello scalo alla conviviale del Propeller Club di Trieste, dove sono intervenuti i senatori Francesco Russo e Lorenzo Battista, l'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il Segretario dell'Autorità portuale di Trieste Mario Sommariva e Stefano Visintin, presidente degli Spedizionieri triestini.
Il primo a parlare è stato proprio il senatore Russo, autore di un emendamento alla legge costituzionale che modifica lo Statuto del Friuli Venezia Giulia, cancellando le Province e introducendo la possibilità di istituire Città metropolitane.
“E' la risposta politica alle opportunità che Trieste si ritrova e che prima non c'erano: sviluppo del Porto, opportunità del Porto Vecchio, l'innovazione e la ricerca, il turismo. Mentre a Roma si parla ancora del progetto offshore di Venezia” ha detto il senatore Russo, spiegando che si tratta di una
proposta aperta che dovrà colmare i vuoti rimasti dopo “l'aggregazione artificiale con il
Friuli” del territorio triestino, servita a metabolizzare le ferite del '900 ed allo sviluppo
economico di queste terre.
Russo ha citato esempi europei e americani dove si ragiona partendo dalle funzioni del territorio, definendo le aree metropolitane quelle con maggior dinamismo, senza farne necessariamente una questione di numeri. “Le aree metropolitane hanno una via d'accesso più semplice ai finanziamenti europei e Trieste con Capodistria – ha aggiunto Russo riferendosi alle realtà portuali – sono già state esaminate in questo senso. È nato un Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) che parte da Monfalcone e arriva all'Istria passando per Muggia”.
D'accordo con la Città metropolitana ma ricercando forme di maggiore autonomia, si è detto il senatore Lorenzo Battista, che ha ammonito l'Unione europea in quanto colpevole di mancati controlli proprio in riferimento ai Porti: “ Va bene la competitività all'interno dell'Alto Adriatico, ma l'Ue dovrebbe chiarire ciò che viene fatto nei porti dell'Ue e a Capodistria”, alludendo ad una concorrenza che non sempre rispetta le regole comunitarie in tutto e per tutto.
Un “osservatore scettico” si è definito, invece, l'assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni. “Si è parlato della Città metropolitana nel ruolo di cerniera tra sovranità transfrontaliere: siamo sicuri che lo strumento non esista già”? si è chiesto retoricamente l'assessore, citando il Gect di Gorizia che a breve porterà porterà finanziamenti per una collaborazione transfrontaliera sul tema della sanità.
Il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha elogiato la collaborazione territoriale, considerando la Città metropolitana come un'opportunità, sottolineando il valore della semplificazione così come richiesta dagli imprenditori e sostenendo “... la necessità (per Trieste) di recuperare una funzione di riferimento per il territorio”. Una sorta di “capitale” nell'ambito portuale e logistico.
“I porti per loro natura sono al servizio di aree vaste e la stessa Riforma Del Rio connota le nuove Autorità portuali come Autorità di sistema, alcune addirittura a cavallo di due regioni” ha ricordato Mario Sommariva, Segretario generale del Porto di Trieste, continuando poi a parlare di una visione larga che coinvolge retroporti e vie di collegamento. “La funzione marittimo portuale non può che vedere una strategia unica” ha concluso Sommariva.
In chiusura di serata l'intervento di Stefano Visintin, presidente dell’Associazione Spedizionieri del Porto di Trieste, ha voluto lanciare una proposta di autonomia provinciale, partendo dall'esame di Amburgo e della sua peculiarità di Città-stato ma soprattutto del suo legame indissolubile con la funzione portuale. “Non trovo risposte esaurienti sull'utilità di istituire una Città metropolitana – ha detto Visintin – ma andiamo a vedere cosa succede nel resto d'Europa. Il Porto di Trieste ha bisogno di un'area molto più vasta e forse avremmo bisogno di pensare ad una Provincia autonoma”.
Un ammonimento a porre attenzione ai cambiamenti che potenzialmente possono portare a conseguenze imprevedibili è venuto dal Prefetto Francesca Adelaide Garufi, secondo la quale resta comunque necessario fare riferimento ai bisogni della gente e porre attenzione allo scostamento tra ciò che viene previsto dalle norme e le esigenze della realtà. Commentando i numerosi spunti emersi dall'incontro, il presidente del Propeller Club, Fabrizio Zerbini, ha descritto l'ipotesi di Città metropolitana con riferimento alle attività portuali come di un “... contesto dove mettere assieme gli aspetti complementari per un'opportunità di crescita. Mi viene in mente l’interessante e rilevante complementarietà fra Trieste e Monfalcone ed anche altre possibili sinergie attivabili con Porto Nogaro. Il tutto in un contesto di unificazione che pare essere contenuto anche nella legge di riforma
dei Porti e che prevede l’Autorità Portuale di Trieste quale gestore dei Porti di Monfalcone e Porto Nogaro. Ma, prima di guardare ai possibili vantaggi – ha concluso il presidente
Zerbini – verifichiamo i costi”.